La filosofia di pensiero portata avanti da Maria Montessori prevede di lasciare completa libertà al bambino che, esplorando e facendosi esperienza autonomamente, sarà in grado di valorizzare al meglio il suo potenziale, di migliorare le capacità psicofisiche e crescere sicuro di sé, sereno e competente.
Questo suo pensiero si rispecchia anche nell’importante momento della nanna.
Anche qui infatti, risulta necessario ai fini dei principi montessoriani scegliere letti che non limitino in alcun modo la possibilità di movimento.
Progettati e creati appositamente dal metodo, si possono facilmente introdurre in casa i letti montessoriani.
I letti tradizionali: una vera minaccia per la libertà del bambino
I classici lettini con le sbarre rappresentano per il bambino una vera specie di gabbia.
Qui il piccolo non può accedere a piacimento e” metterlo dentro” risulta proprio una vera costrizione alla sua volontà.
Le sbarre inoltre limitano la visuale, impedendogli di guardarsi intorno e di sentirsi partecipe della vita casalinga, confinato in quella che per lui risulta più una prigione.
Il doversi rivolgere sempre ad un adulto per ottenere l’aiuto necessario per entrare ed uscire dal lettino può creare un senso di frustrazione.
Tutto ciò diventa, inoltre, ancora più grande se i genitori non accorrono subito in suo soccorso in caso di richiamo.
Il momento di andare a dormire diventa per il bambino un “vero incubo”.
Le caratteristiche dei letti montessoriani
I letti montessoriani sono concepiti e studiati appositamente per mantenere inviolato il senso di libertà del bambino stesso.
Guardando il mondo con gli occhi dei bimbi, il metodo Montessori si è reso conto come sia importante rendere il riposo un momento sereno per tutta la famiglia e ha progettato questo tipo di lettino proprio per raggiungere questo fine.
La loro caratteristica principale è l’altezza dal suolo: vengono costruiti per permettere ai bimbi di salire e scendere in autonomia, e per questo non superano i 20/25 cm già compresi di materasso.
Sono privi di sbarre e di qualsiasi sistema di contenimento, lasciando il piccolo libero di guardarsi intorno e di esplorare il letto e l’ambiente circostante come e quando vuole.
Quando introdurre i lettini montessoriani nelle camerette dei bambini
L’impiego dei letti montessoriani trova la sua utilità per i più grandicelli, in grado di muoversi in maniera autonoma, quindi verso i 18 mesi.
Possono essere utilizzati anche prima, ma magari montati nella camera dei genitori con delle protezioni oppure da sfruttare come spazio di giochi o di lettura, o anche per condividere momenti di coccole insieme.
Il bambino si abituerà presto al proprio lettino, finché non sarà lui stesso a recarvisi al momento della nanna.
Rendere l’ambiente in sicurezza
Chi sceglie di adottare i letti montessoriani, deve ovviamente rendere tutti gli ambienti della casa a misura degli emergenti esploratori.
Eliminare i pericoli per garantire la sicurezza e la possibilità di lasciarli muovere senza dover loro imporre continue limitazioni.
Per rassicurare i più preoccupati, bisogna comunque precisare che qualunque bambino, svegliandosi nel proprio letto, soprattutto di notte, difficilmente si metterà a girare per casa da solo, ma quasi sicuramente richiamerà l’attenzione dei genitori o si recherà nel loro letto.
È necessario togliere oggetti bassi che potrebbero rompersi, coprire le prese elettriche, svuotare cassetti e scaffali da oggetti pericolosi e proteggere adeguatamente gli spigoli.
Per ottenere questo, è necessario abbassarsi alla sua altezza ed esplorare come farebbe lui tutti gli spazi, così da cogliere quelle situazioni che potrebbero rappresentare un rischio.
Tutto questo, nel metodo montessoriano, non si limita al momento della nanna, ma riguarda tutti gli aspetti della vita di ogni giorno: il bambino deve sentirsi libero in casa propria di esplorare e interagire con l’ambiente secondo la sua volontà.
Infine, pur essendo molto bassi dal pavimento, si consiglia all’inizio di piazzare sempre un tappeto morbido tutto intorno alla struttura del letto montessoriano.
Ciò servirà ad attutire le possibili cadute, inevitabili per permettergli di acquisire la dimestichezza necessaria a salire e scendere in sicurezza e per prendere le “giuste misure” girandosi nel sonno.
Letti montessoriani: fai da te o acquistati già pronti?
La realizzazione di un lettino in stile Montessori non è difficoltosa, e può essere intrapresa anche da chi non è esperto di fai da te.
Potrebbe, anzi, trasformarsi in una divertente attività in cui coinvolgere anche il proprio bimbo.
Coinvolgerlo nella sua fabbricazione l’invoglierà sicuramente ad utilizzare il lettino, perché diventerà ai suoi occhi un oggetto di grande importanza.
Le soluzioni per realizzarlo sono varie e molteplici con diversi gradi d’impegno.
La più semplice prevede di poggiare un materasso per terra, magari isolato dal pavimento utilizzando un tappeto o un’asse di legno.
Può essere un ottima idea per chi è alle prime esperienze del metodo Montessori e vuole provare se sia la scelta giusta.
Oppure, nel caso sia già presente in casa un classico lettino con le sbarre, è possibile modificarlo e adattarlo.
Sarà sufficiente abbassarlo fino all’altezza desiderata, eliminare la parte con le sbarre o creare un’apertura fra le sbarre da cui il bambino possa passare.
Nonostante questa soluzione non risponda pienamente ai canoni montessoriani, può essere utile per i genitori abbastanza preoccupati, visto che il mantenimento delle sbarre laterali evita il rischio di cadute.
In commercio, invece, si trovano ovviamente moltissimi modelli di letti montessoriani. Variano per qualità, design, materiali e prezzi. Sarà allora discrezione di ognuno scegliere quello preferito.
Si parte dai modelli base molto semplici ma ugualmente efficaci. Si trovano poi letti con impalcature decorative e protezioni laterali. Ed infine si possono acquistare dei veri e propri oggetti di design, lussuosi e in grado di soddisfare chi cerca arredamenti di prestigio.