Dall’estate del 1943 alla primavera del 1945, con l’invasione dei tedeschi, il territorio italiano diventa zona di combattimento tra l esercito del Terzo Reich e gli eserciti anglo-americani.
Il Terzo Reich si addentrava nel territorio italiano disseminando violenza sui civili. Vennero sterminati uomini donne e bambini senza nessuna differenza, vi furuno anche saccheggi, furti, rapine, estorsioni, stupri, la Wehrmacht, cioè le forze armate tedesche uccidevano senza pietà. La Wehrmacht venne impegnata in guerra per quasi sei anni, in tutta Europa e nell’Africa settentrionale.
Molte sono state le conversazioni ritrovate e analizzate dove i soldati raccontavano lo sterminio di italiani: «In Italia, in ogni luogo dove arrivavamo, il tenente ci diceva sempre “cominciate ad ammazzarne un po’”».
Testimonianze terribili di crimini nazisti avvenuti negli anni della guerra che continuano ad avere altorilievo nella storia dell’Italia contemporanea.
Lo sterminio delle fosse Ardeatine è stato uno dei più gravi crimini nazisti commessi in Italia, ma superato per numero di vittime da altri avvenimenti come le stragi di Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto-Monte Sole, etc.
Non si può parlare soltanto di omicidi in Italia a cittadini italiani, ma ci furono vere e proprie stragi e violenze anche di militari all’estero,
Ancora non si conoscono i numeri esatti delle stragi compiute in Italia dalla Wehrmacht e dalle SS, è molto difficile riuscire a stabilirlo ma la cifra si aggira intorno alle 20.000 vittime di crimini nazisti in Italia.
I ricordi della carneficina avvenuta nel nostro territorio contro interi paesi sono impressi nella memoria collettiva, importante è assicurare che i crimini di guerra nazi-fascisti non rimangano impuniti, l’Italia preme affinchè vengano eseguite le sentenze di condanna dei criminali nazisti sollecitando la collaborazione tedesca.
Intervenuto a riguardo alla camera, il deputato Stefano Dambruso ha dichiarato «Abbiamo sottoscritto questa mozione, poiché riteniamo che alimentare la conoscenza delle stragi che hanno colpito il nostro Paese tra il 1943 e il ’45 – anche con lo studio nelle nostre scuole – permetta di mantenere vivo, anche nelle giovani generazioni, il ricordo del sacrificio sostenuto dagli Italiani per la conquista dei principi di libertà, poi trascritti nella nostra Costituzione».
Nel dopoguerra tutti i casi di violenza avrebbero dovuto essere analizzati dall’autorità giudiziaria al fine di individuare presunti responsabili della strage, ma sono stati illecitamente nascosti e rinvenuti solo nel 1994, quando successivamente sono state finalmente fatte delle indagini e portati avanti dei processi.
Questo passato continua ad avere ripercussioni nel presente: nel 2008 è stata istituita una commissione di storici italo-tedesca, negli ultimi anni sono stati fatti processi per crimini di guerra in Italia e Germania, lo stato tedesco si è rivolto alla Corte internazionale di giustizia dell’Aja sotto il profilo del diritto internazionale.
La memoria è incancellabile, e quello che rimane dovrebbe stimolare le persone ad intrapendere ricerche, dibattiti e iniziative al fine di non dimenticare i crimini nazisti e le vittime della strage che ha coinvolto il nostro paese.